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29 luglio 2016

Mentalità da datore di lavoro

Credo che tutti prima o poi nella vita vengono a conoscenza della cosiddetta mentalità del datore di lavoro. La storia è meglio raccontarla facendo prima di tutto riferimento al sistema capitalista attuale in cui viviamo.


Che significa capitalismo? Molto semplicemente che ogni cosa è basata sul capitale, ossia sui soldi. In questo sistema il denaro è uno strumento ma altrettanto un fine (o scopo). Il datore di lavoro ha lo scopo di guadagnare, e se questo obiettivo non viene compiuto, egli cerca di togliere ogni ostacolo (incluse le persone) per riuscire comunque nel suo profitto. Questo tipo di ragionamento lo compiono anche le persone comuni quando ad esempio acquistano o vendono un bene. Siamo alla ricerca dei miglior prodotti a prezzi sempre più bassi. Ma alla fine siamo giustificati perché in un modo o nell'altro siamo influenzati da questo sistema e siamo costretti a sopravvivere. Il peggio succede quando questo modus pensandi tocca le relazioni interpersonali e le famiglie.

Veniamo educati in questo sistema e sin da piccoli ci viene fatto capire che se non studiamo bene a scuola siamo delle nullità. La stessa cosa vale quando diventiamo grandi e non riusciamo a trovare un lavoro o lo troviamo ma guadagniamo poco. I nostri parenti ci fanno capire che non riusciamo a combinare niente nella vita. E' abbastanza normale aspettarsi che ciò succeda, poiché chi è influenzato dal sistema, influenzerà inevitabilmente gli altri a sua volta, semplicemente perché vive dentro quel mondo. E' difficile trovare individui che non ragionano secondo i principi del capitalismo. Difficile ma non impossibile. Dobbiamo andare oltre il profitto e la convenienza. Se ci sforziamo in questo impegno, scopriremmo che a parte noi, c'è qualcun altro che la pensa in modo simile, non avendo un ragionamento da datore di lavoro.

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