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12 luglio 2013

Femminicidio: un falso allarme

Molti di noi avranno sicuramente sentito parlare di recente del cosidetto femminicidio. Partiamo dal fatto che in Italia vengono uccise circa 150 donne all'anno. La popolazione è di 60 milioni approssimativamente. Come si fa a dire che la 0,0000025 parte della popolazione sono omicidi di massa o femminicidi? In più, non è abbastanza chiaro se queste donne muiono per mano maschile o no. La maggior parte direbbero di sì, ma andiamo a scoprire se ciò è vero.

[femminicidio bologna - manifestazione in piazza]

Diciamo che sentendo dire "femminicidio", ci aspettiamo qualcosa di molto orribile perchè lo paragoniamo a quello che conosciamo già, ad esempio al genocidio. Di sicuro orribili non saranno le 150-200 morti all'anno e neppure si potrebbe parlare di sterminio, soprattutto perchè in confronto con le morti maschili, dei bambini e dei poveri, non sono numeri significativi. Perchè allora se ne parla così spesso del femminicidio? Semplicemente per finanziare il femminismo, per alimentarlo, facendolo acquisire sempre più potere.

Partiamo dalla definizione di femminicidio. Il femminicidio è un omicidio di una donna nel caso in cui ella viene uccisa solo perchè femmina. C'è un altro termine che invece è il femmicidio e definisce semplicemente la morte delle femmine. Quest'ultimi vengono confusi e per questo c'è addirittura chi dice che ogni 5 secondi in Italia o nel mondo o in genere non si capisce dove, quando e come mai, muore una donna per mano maschile. Cosa assolutamente falsa! Ma anche se si parlasse di femmicidio, i "dati" risulterebbero falsi comunque. Nessun tipo di sterminio del genere femminile esiste, state quindi tranquilli!

I femmicidi a differenza dei maschicidi (fenomeno di cui si parla pochissimo) sono molto meno frequenti. Basti pensare alle morti sul lavoro dove a morire sono il 96% maschi e ci renderemmo subito conto dell'inutilità di segnalare il femmicidio. Questo è un motivo per cui le femministe hanno scelto il termine femminicidio, giusto per definire una guerra inesistente contro le donne, uno sterminio inverosimile e mai esistito su questo pianeta.

E' chiaro che culturalmente tendiamo a pensare che sia vero che nella maggior parte dei casi la violenza è maschile. A volte basta aprire un giornale o guardare la TV per notare subito delle denunce di violenza dove è l'uomo ad essere l'aggressore verso una donna. Ma siamo sicuri che ci vengono mostrati tutti i dati? Siamo sicuri che nel tempo in cui muore una donna non ne muoia un uomo, o un bambino, o un anziano, o un invalido, o un povero?

Pochi lo sanno ma di violenze compiute da donne verso uomini ce ne sono altrettanto. A questi dati non si dà un peso significativo come a quelli di una donna morta ad esempio. E' chiaro che bisognerà soddisfare le richieste del lettore o spettatore per colpirlo. In questo caso si scelgono casi, parole ed espressioni ad hoc per scioccarlo e renderlo politicamente coinvolto in ciò che gli diremmo noi. Quindi nel nostro caso lo convinceremmo di lottare contro i maschi facendo sì che egli difenda le femmine. Un vero lavaggio del cervello.

La lotta al femminicidio oggi è politicamente corretta e sostenuta dalla maggior parte delle organizzazioni dominanti. Perfino i politici che in passato parteciparono a genocidi nei paesi del cosidetto "terzo mondo", oggi sostengono la lotta contro il femminicidio. Abbastanza ipocrita direi come scelta. Gli altri tipi di ingiustizie inclusi quelli dove le vittime sono uomini, vengono ignorati e sminuiti se non addrittura derisi. Le lotte contro questo tipo di ingiustizie vengono definite sessiste, misogine e maschiliste. Se poi prendiamo l'esempio di un uomo che parla di violenze subite dai maschi, può essere definito addirittura omosessuale. Ma se difendere la violenza è una questione di orientamento sessuale, allora le donne che lottano contro la violenza sulle femmine dovrebbero essere definite tutte lesbiche. E' così? Non credo.
Ecco cosa vi dico, tutte queste etichette esistono solo per zittirvi vigliaccamente usando tecniche che colpiscono la vostra sensibilità ed il vostro modo di essere.

Penso che le persone che si considerano sveglie, oneste e che credono di lottare contro le ingiustizie, debbano domandarsi se ne vale la pena denunciare un falso allarme come il femminicidio. Tirate fuori i dati veri, non quelli falsi e dite cosa pensate senza paura alcuna! Molte donne che sono vere vittime di violenza dovrebbero capire che le femministe le sfruttano a scopi ideologici. Non ci cascate nell'odio e nell'estremismo perchè quelli non guariranno mai le vostre ferite ma al contrario faranno del male a voi ed agli altri. Fomentare una guerra sessista non è una soluzione. Basta davvero poco: ragionare e capire dove sta la verità.

Citazioni di alcuni attivisti che si sono interessati alla causa:

Il cosiddetto “femminicidio” è un’invenzione mediatica e politica. Vorrebbero farci credere che sarebbe in corso un genocidio del genere femminile da parte degli uomini, il che ovviamente è ridicolo, oltre che falso. Ogni anno in Italia vengono uccise circa 120 o 130 donne, a fronte di circa il quadruplo degli uomini, e soltanto la metà o poco meno di queste in ambito familiare. Stiamo parlando di una percentuale pari allo 0,5 per 100.000 abitanti. Un numero e una percentuale assolutamente fisiologici per un paese di più di 60 milioni di abitanti. In altri paesi europei, come la Francia, la Germania, la Svezia e la Finlandia , il numero delle donne uccise arriva ad essere addirittura anche quattro o addirittura cinque volte superiore (come il caso della Finlandia), come si evince dai dati riportati dal Ministero dell’Interno (che a sua volta li prende dall’Organizzazione Mondiale della Sanità). I dati indicati invece dall’ONU aggiornati al 2012 ci dicono addirittura che l’Italia è il paese europeo più sicuro per le donne, dopo la Grecia. È quindi evidente che siamo di fronte ad una vera e propria manipolazione della realtà. Il punto più alto di questa offensiva mediatica e politica è stato toccato nel momento in cui è stato sostenuto che la prima causa di morte per le donne è la mano omicida degli uomini. Sarebbe sufficiente un pizzico di buon senso per capire che un simile dato è semplicemente inverosimile ma scegliamo di pubblicare i dati dell’Istat che ci dicono che l’omicidio è la quart’ultima causa di morte per le donne in Italia. Eppure è stato detto e ripetuto su tutti i media che “ne uccide più l’amore che il tumore” (in realtà 120 contro 18.000). Questo è lo slogan coniato dagli esperti di “comunicazione” che trova eco puntualmente e sistematicamente su tutti i principali quotidiani e network nazionali, nessuno escluso. Perfino Amnesty International è stata costretta alcuni anni fa, a smentire questa notizia che sarebbe stata diffusa da fonti “non ufficiali e non scientificamente verificate”. La domanda che a qualsiasi persona di buon senso sorge spontanea è: se il “femminicidio” è un fenomeno reale, che bisogno c’è di ingigantire e falsificare in questo modo la realtà?
(Fabrizio Marchi - ariannaeditrice)

E' evidente infatti che più grande è il numero delle donne colpite da qualsiasi angheria più grande diventa la colpa maschile e così, mentre il male che le singole donne subiscono è tale a tutti gli effetti, diventa però al tempo stesso uno strumento della guerra morale antimaschile.
[...]
Descrivo la mia situazione in termini sempre più gravi, elenco dati sempre più allarmanti, aggravo la mia condizione di vittima per incrementare il tuo stato di colpevolezza, il tuo debito, la tua dipendenza.
[...]
Quei sessanta milioni di donne eliminate ogni anno sull'intero pianeta rappresentano il 2 per cento della popolazione mondiale femminile. Rapportandolo all'Italia ne esce la cifra di circa 600.000 ma i decessi - femmine e maschi - ammontano qui a circa 550.000 l'anno e se ne deve perciò ricavare che il numero di donne uccise è superiore a quello di tutte le morti di entrambi i sessi.
[...]
Se ogni anno il due percento della popolazione mondiale femminile scompare, entro due o al massimo tre generazioni (a seconda di come si vuole comporre il calcolo) sul pianeta non vi sarebbero più donne e poiché questo stato di cose perdura da secoli già oggi non dovrebbe esservene alcuna.
(Rino Della Vecchia - Questa metà della terra)

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10 commenti :

  1. Sono d'accordo su tutto. Soprattutto sul fare i calcoli matematici: è una cosa che infastidisce molto le femministe.

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    1. Ciao Ypsilon.

      Certo. Per furtuna c'è sempre più gente che smette di credere in queste stronzate. Pensa che ci sono stati pure casi di femministe che hanno rinunciato alla lotta e si sono rese conto che sono solo delle marionette dell'economia femminista.

      Augurerei alle persone che leggono questo articolo, di domandarsi del suo senso e del perchè è stato scritto. Non è uno spot pubblicitario, non è una cosa fatta a scopo di lucro, non è articolo di giornale per far confondere le idee, ... è solo una parte di verità.

      Jan

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  2. Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.

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    1. Marina, ho letto il tuo articolo. Non capisco se sei venuta a fare un po' di pubblicità o per confrontare le tue idee... spero la seconda.

      Argomentare almeno un po' la sua inclusione nei commenti del mio potevi, ma non l'hai fatto.
      Bene, lo faccio io allora.

      Parli di violenza strutturale, fisica, psicologica, culturale e molto altro. Alla fine ovviamente inquadri, senza dirlo direttamente, che la violenza è comunque rivolta verso la donna.
      Sono dell'idea che la violenza non ha sesso e per questo dico sempre "chi afferma che la donna è la vittima e l'uomo il carnefice, o ha dei seri problemi oppure fa un giochetto sporco a favore delle donne e contro gli uomini".

      Tu di che idea sei?

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    2. Non ti risponderà. Sta approfittando del tuo sito. Tutto qui. Del resto non credo che un personaggio del genere avrebbe nulla di interessante da dire. Chi fa discorsi uguali alla massa, di cui la stessa parla da tempo, è sempre poco utile alla crescita di una discussione proficua.

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    3. penso che una parte dell'articolo dica il vero,
      Io ho conoscuto la violenza quella vera purtroppo, quella violenza che non ti aspetti da persone che ti amano...
      ma l'amore quando e impastato con l'ingnoranza dei sentimenti, diventa malato.....ciao

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    4. O è ignoranza dei sentimenti, o è malattia, o qualcos'altro... ma non amore, almeno per gli esseri umani normali.

      Il problema di base è il fatto che venga associato solo agli uomini, quando questo non è proprio vero. Non dobbiamo fare mica una gara di gelosia o di possessività per capire chi dei due è più, più...

      Lo possono essere entrambi, punto.

      Poi ci sono quelli che buttano tutte le colpe sugli eterosessuali, quando le violenze esistono anche tra gli omosessuali.

      Sono queste le persone che non riesco a capire, non le vittime di violenza.

      Jan

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  3. Mi scuso del commento tardivo ma attuale, purtroppo, dato il continuo e iniquo martellamento mediatico di una società non solo italiana, ma mondiale "femministizzata". "Feminisidio" viene coniato a Ciudad Juarez, una città messicana ai confini con gli USA, dove dal 1993 al 2007, sono state uccise 413 donne e 600 sono scomparse. Il femminismo italiano l'ha prontamente preso in prestito dal femminismo globalizzato ONU traducendolo in "femminicidio", come nuovo e infame stereotipo anti-maschile, similmente a "patriarcato", "maschilismo", "padre padrone", "caccia alle streghe", ecc. ecc... Subito è partito un tam tam mondiale spietato con ripercussioni nelle legislazioni degli stati in materia penale. Beninteso che le leggi "inquisitorie antimaschili" sono passate in sordina -senza fare rumore - a differenza delle azioni mediatiche di propaganda antimaschile, senza pari e senza mezzi termini. Nel frattempo si lascia credere alla maggioranza della massa maschile - tendenzialmente ingenua o irriflessiva - di avere legalmente un ruolo di primo piano nella famiglia e vantaggi sociali relativi. Così si spiega il fatto increscioso dei suicidi di uomini e padri di famiglia - quasi il 100% - disperati di non potere portare più avanti la famiglia, soli e abbandonati dalle istituzioni, ricordati dai media, solamente a fatto compiuto e per fare, come sempre, spettacolo. Lo stesso squallido e irrispettoso spettacolo che si ripete - gratuito e ipocrita - in modo martellante, messo in atto dal femminismo globalizzato con il falso intento di prendere le parti della donna, uccisa o scomparsa, quando invece la "usa" perfidamente per fini mirati.
    Ora, considerando lo scenario da cui parte l'azione senza pari antimaschile del cosiddetto "femminicidio", cioè Ciudad Juárez "Secondo una statistica è considerata la città più pericolosa del mondo, [...]" (http://it.wikipedia.org/wiki/Ciudad_Ju%C3%A1rez), non è difficile immaginare che può esserci implicato di tutto nella questione delle morti o sparizioni femminili, con responsabilità dirette o indirette sia di uomini che donne di ambienti malavitosi e criminali di vario genere. Considerando poi che "Secondo Wright (Amnesty International), mentre le stime degli omicidi femminili a Juarez non sono alte come quelle degli omicidi maschili, [...] " (http://it.wikipedia.org/wiki/Femminicidio_a_Ciudad_Juarez), quale "emergenza mondiale possa aver fatto scattare" il caso specifico di Ciudad Juarez - e, qua la questione puzza - se non quella mirata e progettata dal femminismo dell'ONU? Difatti qui in Italia - e non solo - nel 1996 viene introdotto "il reato di violenza sessuale dalla legge 15-2-1996 n. 66, che ha unificato, abrogandole, le vecchie ipotesi della violenza carnale (art. 519 c.p.) e degli atti di libidine violenti (art.521 c.p.), introducendo il reato di violenza sessuale all’art. 609 bis c.p. Intendendo tutelare l’integrità sessuale psicofìsica della persona, per la nuova legge la violenza sessuale non è più considerata come un delitto contro la moralità pubblica e il buon costume, ma ha il diverso aspetto giuridico di offesa alla libertà personale". Apparentemente l'articolo di legge sembrerebbe nato per tutelare tutti - senza distinzione di sesso - se non si dovessero fare i conti, però, col femminismo del potere, attualmente in auge.

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    1. Ciao Vince!
      Di sicuro le attuali leggi sulla violenza sessuale non prendo in cosiderazione anche gli uomini.

      "E' ovvio che la violenza è maschile e non femminile" ti direbbero molti oggi.

      Ma questo fatto non è tanto vero. Per far capire di quanto questo fatto sia tralasciato basti pensare agli incesti in famiglia, che spesso sono praticati anche dalle madri con i propri figli maggiorenni ed anche minorenni.

      Grazie per esser passato di qui.

      Jan

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  4. " [...] incesti in famiglia, che spesso sono praticati anche dalle madri con i propri figli maggiorenni ed anche minorenni." Ma è vero! Lo so non solo dalla storia, ma da racconti e fatti attuali, taciuti dai media femministi. Prima o poi non lo potranno nascondere e noi non mancheremo a denunciarli, senza tema, nel web. Piacere di avere partecipato al tema...

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